Interessante la mostra di #Banksy che ho visitato ad Agosto a #Lecce: circa 45 opere, alcune davvero iconiche.
Il celeberrimo writer inglese, utilizzando prevalentemente la tecnica dello stencil su muro, critica aspramente il sistema economico capitalistico e le ipocrisie della società moderna, con graffiti che vanno dritti al cuore.
La critica al sistema
Attraverso immagini paradossali, Banksy porta alla luce le contraddizioni del sistema capitalistico e della società moderna, ponendo l'accento sui temi del pacifismo, dei reietti della società ("i topi"), del consumismo, del conformismo.
Si tratta di veri "ossimori" visivi, cioè immagini che stridono, che stravolgono il comune sentire.
Può una Madonna allattare il Bambino con il veleno ("Toxic Mary")? Si può abbracciare una bomba ("Bomb hugger")? Possono dei bambini giocare con giubbotti antiproiettile ("Jack and Jill")? O lanciare fiori anziché una molotov ("The flower thrower")?
E John Travolta e Samuel Lee Jackson in "Pulp fiction" puntavano forse banane o puttosto pistole?
Questa tecnica della metafora, dello stravolgimento, colpisce al cuore l'osservatore, che si sente intrappolato (o addirittura collaborazionista) in un sistema meschino, contradditorio, kafkiano, ineluttabile.
Sono molto interessanti le riflessioni sul capitalismo che nella mostra erano riportate sui pannelli, come la seguente, che ritengo molto attuale.
Eppure...
Eppure, nonostante la forza delle immagini, la chiarezza delle accuse e la metodologia di diffusione tipicamente reazionaria e rivoluzionaria (cosa c'è di più sovversivo di un murales?), mi viene il dubbio che Banksy possa essere egli stesso vittima del sistema capitalista che cerca di combattere dall'interno, o forse un suo prodotto. O peggio, un cinico sfruttatore della notorietà e dei meccanismi di marketing.
Infatti: tirature limitate, opere battute all'asta per centinaia di migliaia o milioni di dollari, libri, fama, pur nell'apparente anonimato.
A questo proposito, mi ha molto colpito il video della famosa asta nella quale venne distrutta l'opera "Girl with balloon" con un trita documenti nascosto nella cornice (che è riporto nel filmato qui sopra). Un'opera battuta dal banditore per centina di migliaia di sterline, distrutta, e che vale paradossalmente ancora più di prima...
Possibile che una casa d'aste come Christie's non fosse a conoscenza del dispositivo nella cornice? che non avessero controllato l'opera ai raggi X? che tutto fosse pronto per il video con il famoso pulsante premuto?
Oltre a questo fatto, ad una analisi approfondita dei messaggi antisistema lanciati da Banksy, trovo una critica superficiale, che non tocca nel profondo tematiche esistenziali, ma si ferma a livello di costume, quasi conformandosi al sistema stesso...
Come se Banksy fosse una sorta di oppositore al sistema preconfezionato, mitizzato, un po' come lo stencil di Che Guevara: un anti-sistema perfettamente funzionale al sistema, forse partorito dal sistema stesso...
Perché tutti noi abbiamo bisogno di soddisfare il nostro presunto lato etico, di opposizione al sistema (che ci fa molto comodo), di lamentarci contro i padroni fino all'incasso del prossimo stipendio. Da veri "comunisti con Rolex".
Banksy, oppositore del sistema o ingranaggio del marketing anti-capitalista?
(C) 2023 testo, foto e video by Massimo Caliari