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Giuseppe #Moscati,

un medico al servizio dei più poveri

E' l'amore che guarisce

· Italia,Napoli,Moscati,Persone

In questo tempo in cui sta infuriando la pandemia da coronavirus, per la quale molte persone stanno soffrendo e morendo, le figure dei medici, degli infermieri e di tutto il personale sanitario ha assunto un ruolo eroico, di sacrificio.

E' sempre molto facile parlare senza essere direttamente coinvolti, senza rischiare in prima persona, pertanto voglio soltanto esprimere gratitudine a questi professionisti.

Da tanto tempo volevo scrive di Giuseppe Moscati, ora penso che la sua figura possa essere di grande stimolo e consolazione, per vivere in pieno la missione alla quale ognuno di noi è chiamato.

Piazza del GEsù Nuovo, Napoli

Non conoscevo assolutamente Giuseppe Moscati, l'incontro con la sua figura è stato assolutamente casuale.

In una bella domenica assolata dello scorso giungo, i nostri amici Gennaro e Loredana ci stavano conducendo in una visita nei Decumani di Napoli, quando ci hanno portato in Piazza del Gesù Nuovo e da lì a visitare quella chiesa così austera che è la Chiesa del Gesù Nuovo.

Si tratta di un edificio molto particolare, imponente, con una facciata bugnata con pietre nere ed un portale rinascimentale.

Qui è racchiuso un tesoro.

La Chiesa del Gesù Nuovo

La facciata bugnata della Chiesa del Gesù Nuovo

Infatti, all'interno di questa Basilica, si trova la tomba di Giuseppe Moscati, o meglio, SAN Giuseppe Moscati.

Il corpo di Moscati riposa in un sarcofago di bronzo, in una cappella a destra rispetto all'entrata.

Quando entrammo nella chiesa, mi colpì il fatto che diverse persone si fermavano in adorazione davanti al sarcofago, alcune davvero commosse.

Chiesi a Gennaro di chi si trattasse: quello fu il momento in cui conobbi Giuseppe Moscati.

La tomba in bronzo di Giuseppe Moscati
L'interno della Chiesa del Gesù Nuovo

Il suo studio medico

Poco più avanti si trova una sala che contiene gli ex-voto a Moscati (si tratta di doni votivi portati dai fedeli per le grazie ricevute) e numerose fotografie di Moscati, oltre alla ricostruzione del suo studio medico.

Sì, perché Giuseppe Moscati era un medico, e spese tutta la sua vita e le sue sostanze per curare il popolo di Napoli, con particolare attenzione e dedizioni ai poveri ed agli ultimi.

Davanti alla sua scrivania, si trova un cappello con un cartello "chi ha, metta, chi non ha, prenda".

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La sua vita

Giuseppe Moscati nacque a Benevento nel 1880, figlio di un magistrato, Francesco Moscati, e di Rosa De Luca figlia del marchese di Roseto, in provincia di Foggia.

Giuseppe fu il settimo di nove figli.

Nel 1884 la famiglia si trasferì a Napoli, seguendo il padre che era stato trasferito alla Corte d'Appello di Napoli.

Giuseppe fin da piccolo era dotato di una intelligenza viva ed una affabilità che lo metteva facilmente in relazione con gli altri.

Moscati scalò tutti i gradi della carriera medica, fin dagli studi universitari, completati brillantemente a pieni voti nel 1903, portandolo a dirigere come primario gli Ospedali Riuniti degli Incurabili nel 1919.

Negli anni ricevette numerosi riconoscimenti accademici e scientifici,

Ciò che caratterizzò tutta la vita di Giuseppe Moscati fu l'infaticabile lavoro al servizio dei suoi pazienti, in particolare di quelli poveri e indigenti.

Nel 1906, durante un'eruzione di ceneri e lapilli su Torre del Greco, si recò sul posto per salvare gli ammalati del locale ospedaletto (succursale degli Ospedali Riuniti), proprio appena prima che la struttura crollasse.

Nel 1911 una grave epidemia di colera colpì Napoli, e Moscati prestò servizio tra gli ammalati, cercando anche di formare le persone ed il governo cittadino alle corrette misure di igiene di risanamento della città.

Nel frattempo, compì una incessante opera al servizio dei bisognosi della città, che riceveva gratuitamente presso il suo studio a casa, pagando di tasca sua per le loro medicine e terapie.

La vita di Moscati era incentrata sul servizio degli altri, vivendo la professione di medico come una missione per gli altri, senza mai risparmiarsi.

Infatti, il testo ufficiale del Martirologio Romano riporta su di lui:

"A Napoli, san Giuseppe Moscati, che, medico, mai venne meno al suo servizio di quotidiana e infaticabile opera di assistenza ai malati, per la quale non chiedeva alcun compenso ai più poveri, e nel prendersi cura dei corpi accudiva al tempo stesso con grande amore anche le anime."

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La forza di Giuseppe Moscati

Ma dove trovava la forza per spendersi 24h/7gg ?

Giuseppe Moscati era profondamente radicato nella Fede, che gli donava una visione di servizio incondizionato al prossimo.

Vedeva Cristo nelle sofferenze degli ammalati che incontrava, e questo gli permetteva di entrare empaticamente in relazione con gli ammalati, che si fidavano di lui perché si sentivano amati.

E proprio la carità era, secondo lui, la vera forza capace di cambiare il mondo, come scrisse nel 1922 al dottor Antonio Guerricchio, un tempo suo assistente: «Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo, in alcuni periodi; e solo pochissimi uomini son passati alla storia per la scienza; ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell'eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per un più alto ascenso, se si dedicheranno al bene».

La sua visione di fede non lo mise mai in contrasto con la scienza, che anzi vedeva come impronta di Dio sul creato. Scienza e Fede dovevano concorrere al bene dell'uomo.

Scrisse nel 1922: «Il progresso sta in continua critica di quanto apprendemmo. Una sola scienza è incrollabile e incrollata, quella rivelata da Dio, la scienza dell'al di là».

Giuseppe Moscati morì per infarto alle 15.00 del Venerdì Santo 12 aprile 1927.

Morì dunque alle 15.00 di un Venerdì Santo, proprio come quel Gesù che aveva posto al centro del sua vita.

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L'esempio e l'eredità

Penso che Giuseppe Moscati sia un grande esempio per ciascuno di noi, e sia un figura di grande attualità.

Tutti noi abbiamo una vocazione speciale, non mi riferisco soltanto ai religiosi, ma proprio a tutti noi, che siamo chiamati semplicemente a vivere pienamente nella situazione nella quale ci troviamo: chi sposato, chi studente, chi imprenditore, chi operaio.

Giuseppe Moscati ci insegna che è necessario spendersi per gli altri fino all'ultima stilla di energia, dando il massimo ognuno nella propria condizione e professione, prendendo come maestro e ideale Colui che ha speso tutto il suo sangue per noi.

Da dove possiamo prendere noi la forza per andare fino in fondo a quella prova che ci angoscia?

Da dove possono attingere la forza ed il coraggio tutti quei medici, infermieri, operatori sanitari, che in questi giorni sono in prima linea contro il coronavirus?

Soltanto guardando a Colui che ha speso tutto se stesso, affinché fossimo guariti.

In questo sta la virtù che l'ha reso santo: con la sua vita, Giuseppe Moscati ci dice che la vita si riceve donandola, spendendola per gli altri, non risparmiandola.

Per entrare più in profondità nella sua figura, ecco il link a film "Giuseppe Moscati - l'amore che guarisce", con Beppe Fiorello

Link utili:

Biografia su Santi e Beati: http://www.santiebeati.it/dettaglio/77850

Dove:

Chiesa del Gesù Nuovo

Piazza del Gesù Nuovo, 2,

80134 Napoli NA

(C) 2020, testo e foto by Massimo Caliari