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#Salento da scoprire: la #taranta o #pizzica salentina

Tra mito e fenomeno commerciale

· Salento,Italia,Lecce,Puglia,Archeologia

Negli ultimi anni la pizzica salentina, o taranta, è giunta alla ribalta della cultura italiana, conosciuta ovunque come una danza etnica salentina che richiama l'estate e le vacanze con le sue inconfondibili sonorità ritmiche e sincopate, ma anche malinconiche.

Ma da dove nasce la "taranta", meglio conosciuta oggi come "pizzica"?

Il tarantismo: tra mito e superstizione

Le radici della taranta sono nel fenomeno antropologico del tarantismo, che per secoli ha caratterizzato la cultura agricola salentina.

Le origini del tarantismo risalgono a riti greci, romani, medievali, che hanno creato schemi sociali e usi profondi, ripetitivi e stratificati.

Nella povera società agricola si riteneva che il morso di un ragno mitologico, appunto la taranta, trasmettesse ai malcapitati una forma di male di vivere identificato con il tarantismo.

La superstizione ed i legami sociali erano così profondi che i (presunti) tarantati entravano in uno stato depressivo di noia, che diventava poi uno stato catatonico o sfociava al contrario di movimenti isterici e sincopati, imitando i morsi e rimorsi del ragno malvagio della follia.

L'unica cura ai morsi velenosi della taranta era attraverso la "meloterapia" (o musicoterapia): i suoni ed il ballo della tarantella cioè della piccola taranta, con melodie sincopate di violino, fisarmonica e tamburelli. Una musica ossessiva che poteva protrarsi per ore, fino allo sfinimento, con la quale il tarantato faceva affiorare il veleno e se ne liberava scuotendo il corpo.

La Chiesa cattolica nel 1700 ha tentanto di subentrare in questi riti ancestrali aggiungendo l’intercessione di S. Paolo o altri santi. La città di Galatina divenne quindi il luogo preposto per la liberazione dei tarantati, con l'annuale festa di San Paolo presso l'omonima cappella.

Ecco un video storico davvero evocativo dell'antropologo Ernesto De Martino, La terra del rimorso del 1959, con la voce narrante di Salvatore Quasimodo, che spiega il fenomeno del tarantismo.

Molto bello anche anche questo documentario del 2016, "La tela del ragno", dove si mostra l'evoluzione della pizzica da danza terapeutica e rito apotropaico per liberare una tarantata, al ballo etnico commerciale che conosciamo oggi.

 

Oggi: la taranta diventa pizzica

Oggi la "taranta" si è commercializzata in una danza ritmica comunemente chiamata "pizzica salentina".

Il ritmo della pizzica riempie le afose serate salentine, sui palchi delle sagre paesane, nelle piazze.

Un ballo sensuale, che ha ormai perso la ritualità ed i significati antropologici delle origini, diventando un fenomeno turistico-mediatico, il marchio di fabbrica del Salento.

Ecco alcuni video che ho ripreso in questi anni in Salento.

Questo con i Tamburellisti di Torre Paduli, un gruppo folk molto rinomato:

Qui invece siamo nella piazzetta di Porto Cesareo:

 

Le notti della taranta

Il centro della cultura della pizzica ruota da alcuni anni attorno al festival della Taranta, "Le notti della taranta", un festival itinerante che occupa tutta la stagione estiva e che culmina nel grande concerto di Melpignano di fine agosto.

Il festival è nato a fine anni '90, con il desiderio di far conoscere la cultura della pizzica salentina, e negli anni ha assunto una grande importanza culturale, diventando l'evento più importante dell'estate salentina.

Questo concerto è ormai diventato un melting pot, un festival fusion, che spazia dalla pizzica al jazz al blues, dove gli artisti si esibiscono sia in canzoni della cultura salentina sia nel loro repertorio, anche in versione "pizzica".

Ecco l'interpretazione di Samuele Bersani della famosissima "Lu rusciu de lu mare".

E' impressionante come nella cultura italiana, grattando sotto la superficie, si trovino tradizioni che hanno le loro radici in un passato millenario, affascinante e dimenticato.

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Dove: Melpignano, Salento

 

 

(C) 2022 testo e video di Massimo Caliari