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#Viaggiare al tempo del #covid

Breve guida alle complicazioni ed alle contraddizioni del #coronavirus

· Travel,Viaggi,Coronavirus,Attualità

Se avrai voglia di leggere, questo è un riassunto di un paio di esperienze di viaggio effettuate a fine settembre, con tutte le difficoltà logistiche imposte dal covid.

Buona lettura.

Primo viaggio - volo aereo a Istanbul

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La prima trasferta post-covid è un breve viaggio a Istanbul, della durata di 4 giorni, dal 16 al 19 settembre 2020.

Prima di partire, inizio un giro infinito di telefonate verso i vari enti pubblici: il mio problema non è la partenza, ma il ritorno... Voglio sapere se dovrò stare in quarantena al mio rientro...

- Regione Lombardia: "La Turchia è un paese extra-UE, lei dovrà stare in quarantena"

- ATS: "La Turchia non è in black-list, pertanto se è una trasferta di lavoro di durata inferiore alle 120 h, non dovrà fare nulla al rientro, a patto che là osservi le distanze, mascherina ecc."

- Ministero degli Esteri, sito Viaggiaresicuri.it: compilando il questionario viene confermata la versione della ATS.

Quindi parto con (relativa) tranquillità il giorno mercoledì 16/9 da Bergamo Orio al Serio, ed arrivo all'aeroporto Sabiha Gökçen nel tardo pomeriggio.

All'arrivo a Istanbul si deve semplicemente compilare una autodichiarazione dove si dichiara l'indirizzo dell'alloggio, la dichiarazione viene consegnata al funzionario addetto al controllo del passaporto.

Tutto molto semplice e lineare, nessun problema o coda aggiuntiva proprio perché l'autodichiarazione viene consegnata al controllo dei passaporti.

Per quanto riguarda il rientro, avvenuto sabato mattina 19/9, durante il volo (stracolmo, operato da Turkish Airlines) viene distribuita l'autodichiarazione italiana, da presentare all'arrivo.

Una volta atterrati a Malpensa, ci sono un paio di situazioni che mi lasciano molto perplesso:

  1. una volta atterrati, mentre l'aereo rulla sulla pista, il capitano raccomanda di non alzarsi intasando il corridoio, ma attendere che si siano alzati e scesi i passeggeri della fila davanti, in modo da mantenere le distanze. Detto fatto: una folla si alza in piedi per prendere i bagagli dalle cappelliere, non appena l'aereo si ferma
  2. tutti i passeggeri dei voli in arrivo vengono dirottati in un salone del terminal B dove sono istituite delle postazioni di polizia per la consegna delle autodichiarazioni. Risultato: siamo in centinaia di persone in fila indiana, in un serpentone "stile Gardaland", in attesa di consegnare l'autodichiarazione. Zero distanziamento, solo caos. Ridicolo
Dopo oltre un'ora di attesa tra consegna della autodichiarazione e controllo del passaporto, arrivo al salone del ricevimento bagagli... naturalmente si blocca momentaneamente la macchina del nastro.
Un classico.

Secondo viaggio - in macchina fino a Marsiglia e Lione

Lunedì 21/9 parto per la Francia per visitare alcuni clienti nella zona di Marsiglia prima e Lione poi.
Lo stesso lunedì pomeriggio il ministro Speranza ha inserito alcune regioni della Francia nella “zona rossa Covid”.
Naturalmente sono le regioni dove mi trovo io. Perfetto tempismo. Un classico.

Cosa dovrò fare adesso? Non voglio esagerare, ma un filo di panico l’ho provato.
Mi informo, cerco in Internet, telefono alla Regione Lombardia, alle ATS, sembra ormai certo il tampone e l’isolamento preventivo al mio rientro.
La ATS mi dice di prenotare il tampone on-line compilando il questionario sul sito.
Lo faccio la mattina del mio rientro, il 23/9, ormai rassegnato all'ineluttabile...

Ma ecco il risultato: non devo fare niente. Ancora una volta, trasferta lavorativa inferiore a 120 h.
Risultato paradossale, valido almeno per la Regione Lombardia, in altre regioni non so.

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Quindi ritorno pacificamente mercoledì 23/9 attraverso il traforo del Frejus.

Aspetto di trovare chissà quali blocchi, o controlli, o restrizioni...

NULLA!

Conclusioni, forse

Non so più cosa pensare sul Covid-19, e se non avessi perfetta consapevolezza di ciò che è successo nelle nostre zone a marzo penserei che sia tutta una buffonata.

Certamente questo virus ha ben strane caratteristiche:

  • sa perfettamente quanto durano i tuoi viaggi; 
  • a secondo delle zone si attiva dopo le 18, le 20 o le 24, e si spegne con il sorgere del sole...
  • a secondo delle zone di rientro è necessario il tampone (es. Veneto), mentre nella mia regione non serve nulla... 
  • una autocertificazione di 4 pagine può metterlo a tacere
  • e così via, potrei continuare con infiniti esempi.

Ma in sintesi identifico questi punti deboli:

  • LIMITI ILLOGICI: Il virus sa discriminare una trasferta di 120 h da una di 121 h? Quale è la ratio dietro a questa norma? Mi sono detto che forse chi viaggia per lavoro con trasferte brevi non ha tempo per infettarsi con movida o altro... e invece se venissi infettato appena atterrato? E se durante la trasferta mi lanciassi in ogni possibile gozzoviglia o altro?
  • AUTODICHIARAZIONI: fa sorridere che i nostri governanti pensino di fermare il virus a suon di autodichiarazione ed autocertificazioni. Che sia un virus borbonico, sensibile alla burocrazia?
  • PRESIDIARE LE FRONTIERE: se fossimo di fronte ad una emergenza sanitaria grave, mi aspetterei l'esercito alle frontiere, e tamponi obbligatori per tutti quanti vogliano entrare in Italia. Invece non c'è nulla di tutto questo. Forse costa troppo farlo, e noi cittadini valiamo meno di questo costo?
  • DISPARITA' DI PROTOCOLLI: Perché vi è questa disparità di protocolli tra una regione e l'altra? E' una emergenza nazionale o locale?
  • INCERTEZZA NORMATIVA: Perché il personale degli enti pubblici non sa dare istruzioni, anzi dà pacificamente indicazioni contrastanti? Se una indicazione è corretta, le altre sono sbagliate, e questo mette il cittadino nell'errore.
PS: questo post non vuole essere negazionista, ma solo mettere in evidenza le assurdità-controsensi-illogicità e improvvisazioni che regolano questo argomento.
PPS: il tutto si traduce in serissimi problemi per chi lavora in generale, e per chi viaggia per lavoro come me in particolare.

E oggi?

Le regole sono in continua evoluzione, i DPCM nascono come funghi in montagna, i droni inseguono i cittadini...

Oggi ho provato ad interrogare il sito Viaggiaresicuri.it, ecco cosa appare:

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Quindi se oggi, 14/10, volessi sapere come comportarmi, non c'è risposta.

In sintesi: se vuoi viaggiare... auguri.

(C) 2020, by Massimo Caliari