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L'attualità di "1984": la guerra è pace

· 1984,Attualità,Guerra

Premessa

Nel romanzo "1984" di George Orwell, sulla facciata del "Ministero della Verità" campeggiavano i seguenti 3 motti, capisaldi del SocIng ("socialismo inglese", cioè la dottrina dominante dell'immaginario Stato di Oceania):

La guerrà è pace
La libertà è schiavitù
L'ignoranza è forza

L'opera di Orwell ha dei tratti davvero inquietanti, considerando l'attuale situazione politica interna e geopolitica in generale: dopo 80 anni l'Europa sta sperimentando di nuovo la guerra, che porta con sé morte, distruzione e povertà.

Oggi analizzerò il primo degli slogan del SocIng, "La guerrà è pace", dimostrando come esso calzi perfettamente ai tempi attuali.

 

Oggi, 2024

E' notizia recente (fine febbraio 2024) che l’Italia investirà circa 8 miliardi in carri armati Leopard nei prossimi 14 anni.

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Fa notare il sito Money.it (ipotizzando una spesa di 4 miliardi di €, anziché 8) che "Giusto per fare un paragone, quei 4 miliardi di euro rappresentano più o meno la cifra risparmiata con l’abolizione del reddito di cittadinanza, mentre la metà basterebbe per confermare lo sgravio contributivo anche nel 2023. E con 4 miliardi di euro si potrebbe pensare anche alla riforma delle pensioni con Quota 41 per tutti i lavoratori." (Nota: ricalcolate pure tutto su 8 miliardi di €, non su 4)

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Com'è questa storia? Non ci sono risorse per la sanità, l’educazione, le infrastrutture, ma per la guerra si trovano?

 

L'attualità di "1984"

A questo proposito, le parole di questo passo di “1984” di Orwell sono profetiche: nel romanzo viene previsto uno stato di guerra permanente.

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Nel romanzo, lo sforzo bellico è sempre pianificato per consumare qualunque surplus esista, con l’obiettivo di tenere la popolazione sotto controllo.

Una sorta di perversione dell’interventismo dello Stato di Keynes: secondo Keynes era necessario che lo Stato stimolasse la domanda, anche con attività all’apparenza assurde come “scavare buche per ricoprirle di nuovo”. Orwell declina questo teorema con degli Stati in perenne guerra tra loro. Non importa chi sia l’avvera, o se siano guerre che si possono vincere, l’importante è un costante sforzo bellico.

Questo sta succedendo proprio oggi: con alcuni Stati che finanziano guerre assurde, per finanziare a loro volta le loro industrie belliche, in una perversa spirale alimentata dalle lobby delle armi.

Tanto, come diceva Keynes, “nel lungo periodo saremo tutti morti”.💀

Al contempo, scrive Orwell, la consapevolezza di essere in guerra "rende naturale il conferimento di ogni potere a una piccola casta, quasi fosse un'inevitabile condizione per la sopravvivenza".

Tutto quello che serve, è che ci sia uno stato di guerra permanente

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Così si può capire il senso di quel motto "LA GUERRA E' PACE" : dichiarare di arrivare a sconfiggere il cattivo di turno è un'impostura, perché lo scopo è mantenere uno stato di guerra permanente, che è la condizione necessaria affinché i regimi si perpetuino.

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Nella realtà non si brilla di trasparenza

Uscendo dalla narrazione romanzesca, la domanda quindi nasce spontanea: i carrarmati servono in caso di guerra, o la guerra serve per aquistare i carrarmati? Un po' come se fossimo in un perverso "prima l'uovo o la gallina".

Ma siamo sicuri che le cose stiano davvero così nella realtà? Si tratta di voci populiste o pacifiste, o lo Stato sta davvero investendo questa montagna di soldi in attrezzature belliche?
Allora verifichiamo le fonti ufficiali o almeno quelle giornalistiche.

Nessuna traccia sui siti ufficiali del Governo e della Difesa.

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Finalmente trovo il documento ufficiale della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, "Programma pluriennale di A/R n. SMD 13/2023, denominato "Rinnovamento della componente corazzata (Main Battle Tank Leopard 2 e piattaforme derivate) dello strumento militare terrestre" Atto del Governo 119"

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Per quanto riguarda le fonti giornalistiche, invece si trovano solo notizie frammentarie e non concordi sulle cifre: si va da 4 a 25 miliardi nei vari articoli.

La cosa particolarmente inquietante, è che non trovo traccia di articoli sulla stampa mainstream nazionale (ad es. Corriere, Repubblica).
Anzi, diversi articoli di giornale che avevo letto su questo tema a febbraio sono spariti dal web, o almeno io non sono stato in grado di trovarli.
Possibile che non ci sia traccia sulla stampa di una delibera di questo tipo della Commissione Difesa?
Come se di queste notizie fosse meglio non parlarne...

La sensazione è che sia in corso una escalation agli armamenti, una fase prebellica come prima della Prima Guerra Mondiale.
Attenzione che 1984 non diventi realtà.