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La chiesa di #Chora a Istanbul,

gioiello bizantino

· Istanbul,Europa,Arte,Turchia

La chiesa di Chora, oggi trasformata in museo, è una tappa obbligata al di fuori degli abituali percorsi turistici di Istanbul.

Questa bellissima chiesa bizantina, fondata nel V secolo d.C. appena al di fuori delle mura di Costantino (la cinta muraria è ancora visibile nelle vicinanze), proprio per il fatto di trovarsi fuori dalla mura venne chiamata "ē Ekklēsia tou Hagiou Sōtēros en tē Chōra", (cioè "chiesa del San Salvatore fuori città"), en tē Chōra significa letteralmente «in campagna».

Quest'ultima espressione divenne poi il nome comunemente utilizzato per identificare la chiesa.

Inizialmente aveva una struttura diversa dalla attuale, ma nel corso dei secoli venne più volte modificata a seguito di terremoti ed incendi.

La struttura attuale iniziò a prendere forma nel XII secolo d.C., arrivando al culmine del suo sviluppo nel 1300, con il potente logoteta (cancelliere) Teodoro Metochite, che tra il 1305 ed il 1328 fu consigliere personale (mesazōn) dell'imperatore bizantino Andronico II Paleologo.

Essendo un altissimo funzionario dell'impero bizantino, Teodoro Metochite era tra gli uomini più ricchi e potenti del suo tempo, ed impiego molte delle sue ricchezze alla edificazione ed all'abbellimento della chiesa di Chora, al quale era legato (si vede un bellissimo mosaico che lo riprende nell'atto di offrire la chiesa a Cristo).

Quando l'imperatore Andronico II Paleologo venne spodestato dal nipote Andronico III Paleologo, venne costretto all'esilio.

Ottene il perdono imperiale nel 1330, e l'imperatore gli concesse di ritirarsi a vita monastica presso il monastero di Chora.

Qui Teodoro Metochite morì nel 1332.

Nel 1511 la chiesa venne trasformata in una moschea, ed i musulmani coprirono con gesso e calce tutti i mosaici, perché contrari alle raffigurazioni sacre, ma non li distrussero.

Nel 1948 inizio il recupero ed il restauro delle decorazioni di Chora, che venne trasformata in un museo nel 1958.

Chora, oggi

Fin qui le note storiche.

Oggi Chora è una meravigliosa testimonianza dei mosaici bizantini dell'epoca di Teodoro Metochite, che è considerata l'epoca del Rinascimento bizantino.

Purtroppo al momento della mia visita (febbraio 2020) la struttura esterna è coperta dalle impalcature della ristrutturazione.

Al suo interno, la chiesa presenta una pianta greca, con una navata principale preceduta da due corridoi, detti "nartece" (dal greco "narthex", bastone, flagello, quindi simbolo di pentimento), che era un corridoio orizzontale che immetteva nella navata, con lo scopo di accogliere i catecumeni che non potevano assistere alla messa.

Chora presenta due nartece, interno che immette alla navata (endonartece), ed esterno, al quale si accede dall'ingresso della chiesa (esonartece).

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I mosaici

Nei due nartece, esterno ed interno, vi sono meravigliosi mosaici sulle volte e sulle lunette, con magnifiche raffigurazioni tratte dai Vangeli (ad esempio i miracoli di Gesù) e dai vangeli apocrifi (ad esempio il fidanzamento di Maria e Giuseppe).

Non entro nei dettagli dei mosaici, che rimando alle apposite guide, ma veramente la visita è magnifica e merita di dedicarvi del tempo, entrando nei dettagli dei mosaici stessi, cercando di evocare i passi evangelici e trovarne la corrispondenza con la raffigurazione, in un tripudio di oro bizantino.

Personalmente, sono stato colpito dai seguenti capolavori:

- L'emorroissa: si vede l'emorroissa che tocca il mantello di Gesù, e viene guarita dall'aver toccato Cristo.

"Se tu vuoi toccare Cristo, lo puoi toccare con la fede"

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- Cristo Pantocratore: mosaico maestoso, classica icona bizantina

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- La "Dormitio Mariae": qui serve una breve spiegazione: nella tradizione cristiana ortodossa, Maria si addormenta senza entrare nella morte (in quanto la morte è conseguenza del peccato, e quindi lei concepita senza peccato originale non avrebbe potuto morire), si parla quindi di Dormitio Mariae per indicare il sonno di Maria che precede la sua Assuzione in cielo (questa invece proclamata dogma dalla chiesa Cattolica nel 1950).

In questo meraviglioso mosaico si vede il corpo di Maria, vegliato da una schiera di Santi e Patriarchi. Accanto a Lei suo figlio Gesù, che tiene in braccio un bimbo. E chi è questo bimbo? E' l'anima di sua madre... Meraviglioso.

Nella Divina Commedia, Dante faceva pregare in questo modo San Bernardo: "Vergine Madre, figlia del tuo figlio" (Paradiso, XXXIII, 1). Ecco, in questo mosaico si vede proprio questo.

Ultimo dettaglio: sopra la figura di Cristo, si vede uno strano essere, coperto da almeno 6 ali. Si tratta di un cherubino, e nella basilica di Santa Sofia ne sono raffigurati 4, alla base della cupola.

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Per finire

Nel corso delle mie ricerche per questo post, ho letto un blog dove si scrive che il biglietto di ingresso è molto caro, 54 TL (poco più di 8 €) e che forse non vale la pena questa spesa.

Rabbrividisco a questa affermazione, anzi penso che Chora sia uno dei luoghi più belli dell'intera Istanbul

Invito quindi a visitare questo luogo con curiosità e devozione.

Una esperienza meravigliosa e profonda

Dove:

Museo di Chora

Istanbul

Link utili

http://wwwbisanzioit.blogspot.com/2012/04/chiesa-del-salvatore-in-chora.html / Post molto ben fatto e dettagliato, con la spiegazione dei mosaici

http://www.byzantium1200.com/chora.html / Ricostruzione di Chora nel XII secolo, rendering

https://www.choramuseum.com/ / sito ufficale del Museo di Chora

(C) 2020, testo foto e video by Massimo Caliari