Ecco un "quick trip" a zonzo nel Centro Storico di Napoli, con due guide napoletane DOC, Gennaro (non poteva che chiamarsi così, no?) e sua moglie Loredana, che ci hanno permesso di godere di questa CITTÀ MERAVIGLIOSA nella nostra breve passeggiata.
I decumani
Il nostro tour inizia alla stazione metro "Loreto", nei Quartieri Spagnoli. Peraltro la stazione è veramente bella e moderna, con una finitura che ricorda il mare e le sue onde.
Da qui Gennaro ci ha condotti sui "Decumani", i cui tracciai risalgono addirittura alla pianta antica della città, fondata dai greci.
Le città greche infatti sono organizzate attorno ad alcune vie che le tagliano in tutta la loro lunghezza, costituendone la struttura urbanistica di base (in realtà, trattandosi di una struttura greca si dovrebbe utilizzare il termine greco di "plateia", di fatto il latino "decumano" è diventato di uso comune sin dall'epoca romana).
Spaccanapoli
Il decumano inferiore prende il nome popolare di "Spaccanapoli", perché il suo tracciato divide a metà il centro storico (il nome ufficiale della via in realtà è Via Benedetto Croce, in memoria del filosofo che qui visse e morì).
Questa strada è tutto un turbinare di voci, di suoni, di negozi, fornerie, souvenir! Qui si possono trovare cornetti porta fortuna, flaconi di aria di Napoli e altre amenità che rendono unica la napoletanità.
Su Spaccanapoli si affaccia la Piazza del Gesù Nuovo, con la basilica cara a San Giuseppe Moscati, Palazzo Pignatelli, la Torre del monastero di Santa Chiara.
Dedicherò alla chiesa del Gesù Nuovo ed alla figura di Giuseppe Moscati un post ad hoc, perché penso che meriti di essere approfondita.
Proseguendo per Spaccanapoli si incontrano una infinità di chiese con opere d'arte incredibili, come il celeberrimo Cristo Velato, custodito nella cappella Sansevero in Piazza San Domenico Maggiore (che purtroppo non siamo riusciti a vedere...).
San Gregorio Armeno
Da Spaccanapoli svoltiamo sulla salita di San Gregorio Armeno, dove ci immergiamo nei famosi presepi di cartapesta, gioielli senza tempo che sanno tenere il passo con i tempi e la modernità.
Giunti in cima alla salita di San Gregorio Armeno, ci ritroviamo sul Decumano Maggiore, oggi Via dei Tribunali, che ovviamente è parallelo al Decumano Inferiore (Spaccanapoli) ed a quello Superiore.
Percorrendo Via dei Tribunali torniamo verso via Toledo, passando per Piazza Bellini, dove ci sono dei bellissimi scavi delle mura greche della città (parliamo di mura antiche 2800 anni!) per giungere a Port'Alba e poi a Piazza Dante, da qui ci dirigiamo quindi verso Piazza del Plebiscito.
Prima di giungere alla Piazza, però facciamo due soste obbligate: una per gustarci un fantastico "cuoppo", una sontuosa ed esagerata frittura, polpette e stuzzichini vari, ed una per vedere almeno da fuori la Pizzeria Brandi e la targa che ricorda che qui venne "inventata" (o forse è meglio dire "codificata") la Pizza Margherita, che venne offerta proprio alla Regina Margherita di Savoia nel corso della sua visita a Napoli nel 1889.
Piazza del Plebiscito e il Maschio Angioino
In Piazza del Plebiscito, Gennaro ci narra la leggenda che vuole gli amanti della Regina di Napoli impegnati in un percorso bendati, per poter aver salva la vita: potete ascoltare direttamente il racconto nel video.
Su Piazza del Plebiscito si affaccia il Palazzo Reale, e da qui si scende verso il mare, dove troviamo subito il Maschio Angioino, castello imponente edificato da Carlo d'Angiò nel 1266.
Castel dell'Ovo
Poco più avanti Castel dell'Ovo, costruito su uno scoglio di tufo, l'Isolotto di Megaride, dove secondo la leggenda si arenò la sirena Partenope, che diede il nome alla città.
Il castello deve il suo nome ad uovo mitico, che sarebbe stato nascosto nelle sue profondità dal poeta Virgilio e che reggerebbe l'intero castello e la città stessa.
Uscendo dal mito e tornando alla storia, la villa fortificata romana che diede origine al castello ospitò la prigionia dell'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Augustolo, nel 476 d.C.
Sempre qui, nelle segrete di Castel dell'Ovo, venne tenuto progioniero Corradino di Svevia prima di venire decapitato da Carlo d'Angiò, in piazza del Mercato, a pochi passi da qui, a soli 16 anni nel 1268, mettendo così fine alla casata ghibellina di Svevia degli Hohenstaufen, che fu anche quella di Federico Barbarossa.
Quanta storia si respira qui! Napoli fu davvero il crocevia della Storia dell'Occidente!
Proseguiamo il nostro Quick Trip percorrendo il lungomare Caracciolo, in un sole splendente e abbagliante, per arrivare infine alla stazione metro Mergellina, dove concludiamo la nostra passeggiata, dopo quasi 8 km, peraltro il minimo sindacale per smaltire almeno parzialmente il "cuoppo"...
Napule è...
Non posso che essere entusiasta di Napoli e considerarmi oramai un "napoletano acquisito": è incredibile la vitalità e la bellezza di questa città, che con un piccolo sforzo di organizzazione e di mentalità potrebbe diventare una vera meraviglia.
Il rammarico principale è di essere stato qui un solo giorno: non credo di sbagliarmi a dire che la città meriti almeno quattro o cinque giorni per una visita superficiale ma completa.
Altrimenti anni ed anni, per poter entrare nelle sue unicità e nella sua bellezza.
(C) 2019 Testi, foto e video by Massimo Caliari